News dal mondo

Per un aggiornamento rapido su quello che sta succedendo nel mondo in ambito “migrazione”, ecco qui una rassegna che mette in evidenza i più recenti sviluppi. In un colpo d’occhio basta spendere pochi minuti per restare informati e non lasciarsi sfuggire niente!

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News dal mondo 13/12/18
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AYS Daily Digest

Libia

Circa 90 persone provenienti da Somalia ed Eritrea sono attualmente tenute prigioniere nel centro di detenzione Al Khoms. Secondo quanto riportato da Care4calais, tra questi ci sarebbero più di quaranta minori e dieci donne e gli uomini “vengono sfruttati per lavori forzati e subiscono torture e abusi”. Inoltre, alcuni bambini sono stati separati dalle madri, trattenute in un’altra sezione del centro detentivo.
“Cinque ragazzi (tre minori) sono stati allontanati dal centro qualche giorno fa e non vi hanno più fatto ritorno. I detenuti sono terrorizzati dal momento che credono che siano stati venduti a mercanti di schiavi e trafficanti e ritengono di poter incorrere nella stessa situazione. Hanno cominciato uno sciopero della fame affinchè vengano riportati indietro” afferma Care4Calais. Anche per via della paura di essere venduti, le persone chiedono all’agenzia UNHCR di essere registrate.

>> Care4Calais

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Grecia – Isole

Mentre 60 rifugiati vengono trasferiti da Chios verso la terraferma, 57 persone sono sbarcate alle prime ore dell’alba giovedì sulla stessa isola; è stata dapprima recuperata una barca con 21 persone (dieci uomini, sei donne e cinque bambini) e poi un’altra con 36 persone a bordo (diciotto uomini, 10 donne e 8 bambini).
News da twitter
>> https://medium.com/media/b81a1cacc83a4b040482a8d44d7bd6d9/
>> https://medium.com/media/e69a4c1291c75e602d433cf376bcc542/


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Atene

Proteste ad Atene dopo l’omicidio di un migrante di origini albanesi da parte di un esponente del partito neonazista greco:
>> https://medium.com/media/77b4e74ac238310d5657f634abd45073/

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Bosnia ed Herzegovina

Lo staff di Frontex (Agenzia europea di controllo di frontiera) verrà a breve dispiegato lungo il confine tra Croazia e Bosnia ed Herzegovina; le negoziazioni tra i due paesi sono state completate e il commissario europeo Vytenis Andriukaitis ha annunciato giovedì che un accordo verrà presto firmato. Nonostante ciò si riporta la presenza di Frontex nella regione da più di un anno e mezzo. Nel suo discorso all’europarlamento a proposito della situazione in Bosnia, lo stesso ha comunicato che attualmente sono 5100 le persone accolte nei centri del paese e che circa 1000 non hanno richiesto assistenza.
Da giugno del 2018 la UE ha allocato in Bosnia fondi per 2 milioni di euro in aiuti umanitari e 7,2 milioni di euro attraverso speciali misure e fondi di supporto come paese in procinto di entrare nell’unione. Andriukaitis ha ripetuto più volte che il confine tr ai due paesi è il più lungo in Europa e che essendo confine esterno la Croazia ne è responsabile. La Bosnia ha dispiegato altri 180 agenti di polizia lungo il confine.
Nonstante sia apprezzabile che l’europarlamento abbia discusso della situazione del confine croato-bosniaco, rimane allarmante il fatto che ancora non sia stato trovato un accordo su cosa fare delle persone che richiedono asilo; allocare fondi non è certo sufficiente a rendere migliore il modo in cui vengono trattati i richiedenti protezione. Inoltre, si richiede che ciascun rapporto circa l’utilizzo di violenza da parte della polizia croata e circa respingimenti illegali sia investigato.


Respingimenti interni
La polizia di Bihac (Bosnia) ha respinto ancora una volta un Gruppo di persone, tra le quali alcune in possesso di documenti e un posto assegnato in un campo, fuori dalla città. Questa pratica illegale viene costantemente portata avanti in Bosnia ma nonostante ciò non è stato ancora fatto nulla per contrastarla. Allo stesso tempo, la polizia ha vietato il trasporto di rifugiati sugli autobus locali e disincentiva la popolazione locale dal portare aiuto. La Croce Rossa locale riporta che 42 persone sono state respinte in questo modo negli ultimi due giorni e che la popolazione locale supporta con aiuti.
Parlando di Bosnia, è stato confermato che delle 22400 persone che sono state registrate all’ingresso quest’anno, ne rimangono ancora 6000 sul territorio.

Photo by: Sanella Lepirica
Photo by: Sanella Lepirica
Photo by: Sanella Lepirica
Photo by: Sanella Lepirica

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Francia

“Stasera ci saranno -4°C e possiamo felicemente e con orgoglio dire che tutte le famiglie presenti a Grande-Synthe (vicino a Dunkirk nel nord della Francia) dormiranno in un luogo coperto” reporta il team di Refugee Women’s Centre, “quasi tutti i giorni, lo stato ha organizzato degli autobus che portassero persone dai campi informali di Dunkirk e Calais presso le strutture fornite dalla regione.”

Dal momento che le persone che vivono in campi informali nel nord della Francia sono generalmente immigrati irregolari e non hanno intenzione di regolarizzare la propria posizione (dal momento che vogliono riuscire ad arrivare in Inghilterra), la Francia ha deciso di garantire un mese in un luogo coperto a tutte queste persone. Alla fine di questo periodo di tempo, se la persona non ha avviato nessuna procedura amministrativa in Francia, perde il proprio posto nel centro. La durata di permanenza delle persone sembra variare, c’è chi resta per pochi giorni e chi più a lungo. Dal momento che la gestione di questi centri è stata subappaltata a diverse organizzazioni, le condizioni di vita, la durata di permanenza e l’accesso ad informazioni variano a seconda del luogo che si considera. Alcuni di questi luoghi sono alberghi dismessi, acquistati dallo stato e trasformati in centri di accoglienza mentre altri sono appartamenti sparsi tra diversi edifici e città, in generale comunque situati in zone rurali e raramente nei pressi di città ma comunque vicini ad una fermata dell’autobus o ad un negozio.

Prigione per chi aiuta a Briançon

Come annunciato una conferenza stampa ed un meeting sono stati organizzati presso il tribunale della città. Le persone processate sono state condannate ad una reclusione di 12 mesi con l’accusa di aver aiutato alcune persone ad entrare nel territorio irregolarmente. Gli accusati, denominati “i 7 di Briancon” hanno annunciato che faranno ricorso mentre molti attivisti e sostenitori hanno manifestato il loro sostegno agli imputati.

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Grecia accusata di respingimenti lungo il confine turco

Richiedenti asilo e migranti che hanno attraversato il confine con la Turchia e sono arrivati in Grecia sono stati forzatamente respinti indietro, in violazione della legge internazionale, secondo quanto riferito da tre ONG greche. La notizia si basa sulla testimonianza di 39 persone trattenute ora in centri di detenzione nel nord della Grecia. Questi ultimi hanno riportato di essere stai intercettati e trattenuti da persone che vestivano uniformi militari e di polizia, che li hanno poi costretti a salire su una barca e ad attraversare il fiume Evros per tornare in Turchia. Hanno poi superato di nuovo il confine con tentativi successivi. Martedì, la commissione nazionale per i diritti umani greca, un corpo indipendente dal governo, ha espresso preoccupazione riguardo la ripetuta e informale repressione della possibilità di qualificarsi per ottenere la protezione internazionale che spetta di diritto a chi entra nel paese.