Possono essere mille i motivi che vi hanno portati a leggere queste righe, ma di sicuro vi starete chiedendo che cosa sia il mio filo del discorso. Si tratta di qualcosa di semplice, un piccolo progetto che, senza pretese,racchiude in sé diversi aspetti. È senz’altro un diario di viaggio, uno strumento che utilizzo per condividere, con chi abbia voglia di spostarsi insieme a me, ciò che vedo, sento e gusto. È un modo per raccontare le esperienze che mi portano a contatto con il mondo del volontariato e delle associazioni umanitarie in contesti anche diversi dal nostro, così da poter entrare in contatto con realtà meno conosciute. Il mio filo del discorso vuole essere un vero e proprio filo che si dipana tra i mille pensieri che affollano la mia testa durante questi viaggi e che cerchi di spiegare il percorso logico che rappresenta ciò che mi spinge a viaggiare ma anche l’insieme di ragionamenti, informazioni, domande e dubbi che fanno parte della mia vita quotidiana e che, un po’ per volta, mi aiutano a trovare la mia direzione. Si tratta di un filo che possiede dunque un capo che vaga, spinto in diverse direzioni, torna sui suoi passi, si attorciglia e si libera nello spazio e rappresenta il mio percorso e un altro capo che invece,timidamente, si avvicina a voi che leggete, nel tentativo di stabilire un contatto che possa aiutarci a costruire una rete fatta di conoscenza,condivisione delle esperienze e consapevolezza. Questo progetto riflette la mia voglia di condividere e accrescere insieme la nostra consapevolezza, la mia passione per i viaggi e la scoperta di persone, luoghi e culture diverse dalla mia, il desiderio di raccontare un lato del mondo che mi appartiene e mi coinvolge fortemente e che spesso, per vari motivi, non arriva agli occhi e alle orecchie di tutti. Questo è il mio filo del discorso.
